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ESCO A PRENDERE DUE COSE



Ho letto da qualche parte che il tragitto dei supermercati  è studiato a tavolino e che i prodotti che ci servono davvero, cioè quelli che ci spingono a uscire di casa, sono posti nelle rientranze o negli angoli remoti dei corridoi. Se per esempio ti servono l’acqua o il pane, prima ti imbatterai in decine di articoli diversi (dagli articoli da mare a delle orribili statuine del presepe), ed è scientificamente provato il fatto che ti fermerai a guardare almeno una di queste cose. Non conta quello che hai scritto sulla tua lista della spesa prima di uscire, tutti questi articoli provocheranno in te delle reazioni e ai piani alti del supermercato questo basta.



Soggetto: Marco
Luogo: Supermercato


“Davvero lei è convinto che le nostre azioni siano inutili?

 Le nostre azioni non sono inutili, fanno semplicemente parte di uno schema predefinito, di un percorso.

Allora,per esempio, non importa chi sia il primo a muovere in una partita a scacchi, ogni azione sarebbe inutile in una partita già scritta, e così nella vita. Perché dunque sento il piacere della scelta? La paura di sbagliare e di precludermi qualcosa?

Quelle sono  illusioni!  Tutto è già scritto,le scelte che credi di fare fanno semplicemente parte di ciò che è stato deciso per te

No! Sono le scelte che faccio che mi formano come individuo, la realtà non è altro che uno scenario che si adatta e si trasforma in base ad esse

Pensa ad un videogioco, tutto ciò che decidi non ti porta da nessuna parte se non a quello che il programmatore ha scelto come finale

Sta paragonando l’uomo a un Dio?

 Dio ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza..

Son sempre più convinto che l’uomo abbia creato Dio … per porsi dei limiti ... Si! Non riusciamo ad accettare il fatto che il nostro limite siamo solo noi stessi.

Il nostro limite è quello che è già stato scritto, posa le armi e lasciati andare , ogni tua azione,anche quella che pensi di aver scelto ti porterà dove eri destinato.

Ah si? Se è tutto scritto allora non è un caso che io mi sia fermato qui davanti a questo scaffale, vero Dottore? Dice che anche questo fa parte di ciò che lei chiama destino?”

Marco impugna la statuetta di ceramica posta sullo scaffale che ha davanti e, senza pensarci due volte, la scaglia contro un uomo in fila alla cassa urlando: ”Senti che merda sto destino!”.

“E pensare che eri uscito solo per comprare un pacco d’acqua e un po’ di pane”