Dico la verità, ero un po’ scettico sul fatto di inaugurare il mio blog con un post che affrontasse argomenti politici e sociali, ma visto che è troppo facile basare il proprio pensiero esclusivamente su una banale comicità, ho scelto, per questa volta, di affrontare un tema al tempo stesso difficile e interessante, accollandomi tutti i rischi che ciò può comportare. Ci sarà certamente tempo per mostrare e approfondire il mio feeling con le cazzate e per farvi leggere le storie più improbabili che si snodano nel labirinto della mia personalità. Le mie mattine in questo periodo esente da lezioni, hanno pian piano iniziato a delinearsi secondo uno schema ben preciso. Mi sveglio presto, con mia madre che emette versi improbabili, e dopo il breve colloquio col mio grande amico caffè (in cui lui finisce sempre per sparire senza neanche salutare), inizio a farmi bombardare dall’enorme numero di informazioni che mi arrivano dal mondo, attraverso una rete che pian piano inizia a stritolarmi. Come al solito mi trovo a girare tra blog o giornali per tentare di non affondare nella merda innevata che ci propina la nostra tv in questo periodo. E come non potrei parlare del tanto discusso “posto fisso” , un argomento che mi preme affrontare in veste di diretto interessato. Il messaggio di Monti era una semplice constatazione: il posto fisso non esiste più e i giovani devono impegnarsi per trovare strade alternative. Fin qui nulla di sbagliato, il problema del precariato non è nato certo oggi. L’errore dei tecnici è stato quello di scaricare la colpa di ciò esclusivamente su noi giovani affidandoci nomignoli come bamboccioni o peggio, sfigati . Ovviamente se queste frasi le dici avendo la poltrona sotto il culo da 50 anni puoi causare qualche malumore soprattutto se fai di tutto per non assumerti le tue responsabilità. Il governo deve fare in modo che i giovani possano trovare delle strade alternative. Certo il mondo sta cambiando, è un dato di fatto, e noi dobbiamo cambiare mentalità (questo è il vero messaggio ed è la semplice constatazione di un qualunque realista) ma con noi dovrebbe farlo anche il nostro paese ancora troppo legato ai vecchi sistemi e vittima di una gerontocrazia dominante che tiene i giovani lontani dai ruoli chiave. Vengono proposte nuove iniziative, ma hanno sempre il piccolo problema di essere incomplete e risultare nient’altro che progetti campati per aria senza alcun fine. Per esempio, ora puoi aprire un’impresa con un euro di capitale e senza notaio, ma manca comunque la parte dei finanziamenti in quanto le porte del credito continuano a rimanere chiuse. Questo è un altro argomento scottante, in quanto il credito ti è concesso solo se offri le prove di una certa solidità economica, che nella maggior parte dei casi significa posto fisso. Quindi basta dar la colpa esclusivamente a noi, è l’Italia intera che deve cercare strade alternative per andare avanti e modernizzarsi. Bisogna invertire la tendenza e permettere a noi giovani di credere nel nostro paese invece che metterci sulle spalle tutti gli errori del passato. Io voglio credere nel mio paese ma mi trovo sempre più spesso ad odiarlo, in quanto non esiste l’equità ma solo il moralismo (fatto anche male) e nel quale la meritocrazia è andata a farsi fottere da tempo immemorabile. E’ per questo che dobbiamo lottare, per fare in modo che il nostro paese ci aiuti ad affrontare i cambiamenti e cambi con noi lasciandosi alle spalle un sistema ormai marcio, e non per cose che volenti o nolenti non esistono più. Comunque se proprio non abbiamo voglia di sbatterci per cambiare le cose, affidiamoci alle parole di un Celentano in veste di Messia che ha detto:“ c’è qualcos’altro dopo di cui i preti non parlano, questa non è vita, che cazzo di vita è senno” ha ragione, non preoccupatevi, sotto terra non ci sono tutti questi problemi.
ITALIA, TRA TECNICI E PREDICATORI
Author:
Beppe
Label:
giovani,
governo tecnico,
monti,
politica,
posto fisso
Leggi "Due di Due" di Andrea de Carlo, poi jack frusciante.
RispondiEliminaE' bello vederti attivo, caro Beppe!