RELATIVITA’: 1 dottrina che fa dipendere la conoscenza dalla costituzione organica e mentale del soggetto conoscente e dal rapporto tra soggetto e oggetto. 2 Principio fisico matematico attestante l’inesistenza di osservatori o di sistemi di riferimento privilegiati per lo studio dei fenomeni meccanici e fisici, e quindi l’inesistenza d’uno spazio e d’un tempo assoluti.
Come ogni mattina vi svegliate e, con gli occhi ancora socchiusi, vi fate la doccia, mentre la moka sul fuoco fa uscire il caffè. Dopo aver indossato i vestiti ammucchiati sulla sedia, uscite di casa in tutta fretta per non perdere quel treno che va sempre meno d’accordo con l’orologio che avete al polso.
Stop.
Fermatevi un attimo, lasciate perdere tutto e salite su un aereo e, dopo aver ascoltato gli opportuni consigli della hostess, date un’occhiata al mondo che scorre sotto di voi. Vi starete chiedendo perché non ci avete pensato prima, dall’alto tutto appare più nitido e, ora che avete cambiato il vostro punto di vista, potreste perfino arrivare a cambiare le vostre conclusioni. Ora pensate a un amico che non vedete da tanto tempo, se fate attenzione vi accorgerete che probabilmente è sparito senza spostarsi, che è sempre li, anche se tutti si chiedono dove sia. E’ facile perdersi di vista se ci si va a scontrare con la relatività, si rischia non capire più se il tempo e lo spazio giochino con o contro di noi. E’ come stare in bilico su un cornicione, combattuti tra la scelta di tornare a casa affrontando la giungla del traffico o semplicemente spiccando il volo.
Ora immaginate la vostra vita tra vent’anni.
Magari avete deciso di prendere quel volo e, una volta atterrati, non siete più voluti tornare indietro per chissà quale motivo. Oppure avete scelto di non fermarvi, avete deciso che non c’è mai stato un momento giusto per perdere il treno e ora, siete seduti davanti al camino, in attesa di correre a lavoro il mattino dopo, che continuate a ripetervi:”fino a qui, tutto bene.”
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